Il 26.02.2024 il Consiglio dei Ministri ha approvato il primo decreto Pnrr che introduce i crediti d’imposta per transizione 5.0.

Saranno necessari ulteriori decreti attuativi affinchè sia operativo ma è bene già da ora delineare i tratti essenziali della normativa.

Sono agevolabili gli investimenti in beni strumentali materiali (macchine utensili, robot, magazzini automatizzati) e immateriali (software) tecnologicamente avanzati e interconnessi ai sistemi di fabbrica indicati nella legge di bilancio 2017 che aveva definito il piano Industria 4.0, a condizione che siano usati in progetti di innovazione che riducano i consumi energetici della struttura produttiva di almeno il 3% (oppure i processi interessati dall’investimento almeno del 5%).

Rientrano anche gli investimenti in impianti per l’autoproduzione di energia rinnovabile destinata all’autoconsumo, escluse le biomasse, compresi i pannelli fotovoltaici (sono ammessi solo quelli inseriti nel registro Enea).

Il credito d’imposta andrà dal 5% al 45% in base all’effettivo risparmio energetico e all’importo dell’investimento.

Le imprese dovranno presentare un’apposita comunicazione al ministero delle Imprese e del made in Italy (Mimit) prima e dopo il completamento degli investimenti e presentare una doppia certificazione di un valutatore indipendente: una ex ante sulla riduzione dei consumi di energia conseguibili e l’altra ex post sull’effettiva realizzazione degli investimenti.

La compensazione del credito d’imposta avverrà tramite modello F24 in un’unica rata, ma tassativamente entro il 31 dicembre 2025. L’eccedenza non compensata entro questa data potrà essere riportata in avanti ma spalmata in cinque rate annuali di pari importo.

Sono attesi due decreti attuativi al fine di poter effettivamente attivare il credito d’imposta.

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